Ulderico Sergo
Un libro racconta il campione di Fiume
Chi era Ulderico Sergo? Con questa domanda rivolta al figlio del protagonista, Ulderico Andrea, inizia il mio libro Ulderico Sergo, il pugilatore olimpionico fiumano. «Papà è stato uno dei migliori pugili italiani degli anni Trenta/Quaranta. Poi con la nostra venuta in America nessuno si è più ricordato di lui e di quanto avesse dato alla maglia azzurra. Questo per lui fu un grosso dispiacere».
Nato a Fiume nel 1913 (oggi Croazia), Sergo esordì sedicenne nel 1929 in seno alla locale Accademia pugilistica e da quell’anno, sino allo scoppio della seconda guerra mondiale, raccolse una serie incredibili di risultati: campione italiano dei pesi gallo per tre volte – Ferrara 1933, Napoli 1934, Parma 1938 – vittoria olimpica a Berlino nel 1936, due titoli europei a Milano 1937 e Dublino 1939. Inoltre per ben quattro volte conquistò il prestigioso Guanto d’oro a Chicago dal 1935 al 1940.
Diventato professionista, nel 1941, raccolse poche soddisfazioni a causa della guerra, ma ebbe comunque l’occasione di misurarsi con i migliori Pesi gallo e Pesi piuma dell’epoca quali Gino Bondavalli, Guido Ferracin, Gino Cattaneo e Alvaro Cerasani. Fece parte della Nazionale italiana per 24 volte dal 1932 al 1939. Nel 1947, abbandonò la sua città, Fiume, oramai passata definitivamente alla Jugoslavia, e insieme alla sua famiglia si trasferì a Trieste dove divenne allenatore della locale Accademia Pugilistica Triestina, tra le cui file militava anche un giovane di grandi speranze di nome Nino Benvenuti.
Terminata la carriera agonistica, nel 1952 emigrò, insieme alla sua famiglia, a Cleveland dove morirà nel 1967. Il libro, edito dall’Aracne Editrice, con la prefazione di Giovanni Malagò, ricostruisce attraverso i giornali d’epoca, fiumani, nazionali ed esteri, non solo tutta la carriera ma anche la vita di Sergo, grazie anche al contributo e alla testimonianza di Ulderico Andrea. Infine, in appendice, troviamo un intervento di Rudi Decleva e un’intervista al boxeur Vincenzo Cantatore.
Giorgio Di Giuseppe
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Di seguito un estratto del libro, in esclusiva per Storie di Sport, che racconta gli esordi del futuro campione olimpico:
«Prima di iniziare a parlare della carriera sportiva di mio padre – mi dice Rico – voglio fare una piccola premessa: la boxe, a Fiume, prima dell’unificazione con l’Italia era uno sport quasi del tutto sconosciuto, ma a metà degli anni Venti cominciò ad avere un certo successo anche grazie alle vittorie del giovane peso medio Mario Dobrez. Così, in poco tempo, circa una trentina di giovani pugili si iscrisse ed incominciò a frequentare la locale Accademia Fiumana di Boxe diretta dall’esperto maestro Celso Ierina».
«Papà Ulderico mi raccontò che un giorno, all’età di 16 anni, capitò casualmente nei pressi dell’allora Accademia Pugilistica Fiumana e un senso di curiosità lo spinse ad entrarvi. Solo pochi giorni dopo, iniziò ad allenarsi e fu soprannominato, dai compagni di allenamento, forse per il suo esile fisico, “pulcino”. Già da allora era molto determinato e attento anche ai piccoli dettagli e fin dai suoi primi allenamenti dimostrò di avere spiccate qualità fisiche e mentali ed una incredibile resi- stenza alla fatica tanto che il maestro Celso Ierina, dopo pochi mesi di allenamento, lo fece debuttare contro il campione friulano Cheller.
Di questo primo incontro, Camillo Cardo ricordò in un articolo, da lui firmato, il 5 febbraio del 1958 su Il Piccolo Sera: «Di Sergo ricordiamo bene anche il debutto perché il ragazzo venne da noi ad insistere per disputare il primo combattimento della serata. Fu accontentato e soltanto dopo venimmo a conoscenza che il sedicenne, futuro campione, doveva rientrare a casa prima delle 22, perché non aveva le chiavi del portone».
Nella storia del pugile Sego avete montato un’immagine di Abdom Pamich, fiumano anche lui, sul podio delle Olimpiadi di Tokyo.
Grazie della segnalazione, Silvano! (La Redazione)
I have been a pupil and a friend of ulderico during the fifties when I was an amateur boxer in Trieste, Italy; hi was also a friend of my father Giordano; I knew his wife and hid daughter. for a short while, he was the trainer at the academia pugilistica triestina in via san nicolo’. ulderico was always ready for a good laugh and also liked a good glass of wine
Grazie per il tuo ricordo Robert! Ma ci scrivi dall’America?